Trasporto Pubblico Locale: Sergio Putzolu, Spero si continui sulla scia delle norme che hanno facilitato il contrasto all’evasione tariffaria

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Roma 16 Gennaio 2018 – Cosa succederà nel settore nel 2018. Quali saranno gli impegni delle aziende di costruzione, delle imprese ferroviarie e dei gestori del TPL, ci sarà il salto di qualità nella Mobilità dolce, le tecnologie di bigliettazione e info-mobilità si muoveranno verso una nuova fase fatta di convergenza? Domande che Ferpress ha rivolto a operatori, esperti, stakeholder che ci seguono giornalmente. Una raccolta completa delle risposte sarà pubblicata in un numero di Mobility Magazine a fine mese.

Risponde Sergio Putzolu Amministratore Unico di Holacheck:

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D: Si è aperto un anno importante per il settore del TPL. Alla fine dello scorso anno MIT, dopo
l’approvazione del CIPE ha ripartito i fondi per dare nuovo impulso alla costruzione di
metropolitane. Notizia importante, con stanziamenti consistenti che si aggiungono a quelli per il
rinnovo del parco rotabile. Ma rimane sempre al centro dell’interesse degli osservatori l’alto livello di evasione tariffaria.
Dal suo punto di osservazione, quali saranno i fatti che caratterizzeranno l’anno appena cominciato?

R: Sul tema dell’evasione tariffaria l’auspicio è che il 2018 possa avviarsi sulla scia del 2017, irrobustendo le
importanti novità legislative (legge 96/17) che hanno aperto la strada ad una nuova era sul fronte del
contrasto all’evasione tariffaria a bordo dei mezzi di trasporto.
Sebbene il passaggio di legge sia stato importante e risolutivo su molti aspetti, permangono ancora difficoltà
alla piena applicazione e alla interpretazione univoca della legge all’interno delleaziende, dovuta
principalmente alle forti resistenze derivanti dalle Organizzazioni Sindacali e da una parte di politica ancora
poco sensibile ai risultati economici che può generare un corretto approccio all’evasione tariffaria.
La sfida sarà dunque quella di meglio comprendere quali strumenti potranno essere efficacemente utilizzati
per contrastare il fenomeno delle false identità, dei recidivi e di tutti coloro che costantemente violano le
norme penali relative al rispetto della figura del Pubblico Ufficiale e la sfida sarà anche quella di sfruttare al
meglio la tecnologia oggi a disposizione (video camere fisse e body cam) per salvaguardare l’incolumità di
chi lavora sui mezzi di trasporto e dare maggiore efficacia al presidio del territorio.
Ulteriore auspicio per il 2018 è che la politica si renda conto che non ha alcun senso imporre alle aziende del
TPL esose procedure amministrative per tenere dietro all’enorme quantità di sanzioni che non vengono
pagate. L’azienda dovrebbe avere la possibilità, una volta esaurite le normali e logiche procedure di
riscossione, di gestire in maniera produttiva il rapporto con l’utente irregolare (trattativa a saldo e stralcio,
divieto di utilizzo dei mezzi pubblici sino a che non vengono saldate le sanzioni, altro).

D: Nell’anno appena concluso vi siete dedicati a un nuovo filone di impegno, quello della formazione dei verificatori. Ci saranno novità?

R: Come Holacheck abbiamo sempre sostenuto che le caratteristiche umane e professionali delle risorse
impiegate nelle attività di contrasto dell’evasione fossero l’elemento fondamentale per la buona riuscita del
lavoro di verifica. La nuova sfida della formazione sarà quella relativa all’integrazione uomo/sistemi
informatici ovvero alla capacità che le aziende avranno di creare figure professionali in grado non solamente
di intrattenere delle corrette relazioni con l’utenza ma anche di sfruttare al meglio tutti gli apparati
tecnologici presenti nei mezzi di trasporto e renderli funzionali al lavoro di verifica. Su questi aspetti
Holacheck sarà presente!

D: Quanto potrà influire il clima elettorale dell’immediato futuro con le possibili incertezze del dopovoto, che riguarda anche importanti regioni ed il senso diffuso di incertezza sulla possibilità di
ritrovare un Governo stabile?

R: La politica è ovviamente legata a stretto giro con il TPL in quanto la maggior parte delle aziende è di
proprietà degli enti comunali o regionali e dunque soggetta alle influenze elettorali della politica. Il contrasto
dell’evasione è sempre stato molto sensibile ai periodi elettorali perché se viene fatto in maniera seria provoca reazioni impopolari da parte dell’utenza ovvero dei possibili votanti. Dunque l’incertezza elettorale
è certamente un elemento negativo per il settore e in special modo per le attività di contrasto dell’evasione
tariffaria.